giovedì 30 gennaio 2020
Nina, la mia amica gallina
La mia gallina, animale da compagnia
Estratto di Dominion Produzione di uova
Come avviene la produzione di uova, in tutto il mondo, Italia inclusa.
Come avviene la produzione di uova, in tutto il mondo, Italia inclusa, e in tutti i tipi di allevamento. Il video mostra tutti i passi di questo processo che porta a sterminare milioni di animali ogni anno solo in Italia: la "produzione" di pulcini negli incubatoi, l'allevamento di galline ovaiole in gabbia, quello all'aperto e a terra, il trasporto e la macellazione delle galline. Questo video è un estratto del film Dominion (versione in italiano) realizzato appositamente per essere mostrato durante il "Cubo della verità" o altri eventi di proiezione video per strada. Sono state attentamente selezionate le parti più efficaci e toccanti. Evitare le uova e gli altri prodotti animali è molto più facile di quello che credi. Scaricalo per mostrarlo ai passanti per strada! Ringraziamo il regista Chris Delforce per averci concesso di realizzare e pubblicare questi estratti. Per salvare questi animali, evita le uova, diventa vegan. www.vegfacile.info
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/produzione-uova-dominion/
Come avviene la produzione di uova, in tutto il mondo, Italia inclusa.
Come avviene la produzione di uova, in tutto il mondo, Italia inclusa, e in tutti i tipi di allevamento. Il video mostra tutti i passi di questo processo che porta a sterminare milioni di animali ogni anno solo in Italia: la "produzione" di pulcini negli incubatoi, l'allevamento di galline ovaiole in gabbia, quello all'aperto e a terra, il trasporto e la macellazione delle galline.
Questo video è un estratto del film Dominion (versione in italiano) realizzato appositamente per essere mostrato durante il "Cubo della verità" o altri eventi di proiezione video per strada. Sono state attentamente selezionate le parti più efficaci e toccanti.
Scaricalo per mostrarlo ai passanti per strada!
Ringraziamo il regista Chris Delforce per averci concesso di realizzare e pubblicare questi estratti.
Per salvare questi animali, evita le uova, diventa vegan
Evitare le uova e gli altri prodotti animali è molto più facile di quello che credi. Impara come fare col nostro Vegan Starter Kit, una guida gratuita che spiega tutto passo-passo.
mercoledì 29 gennaio 2020
VIDEO: La produzione di uova. Un estratto del film Dominion, da diffondere.
28 gennaio 2020
Come avviene la produzione di uova, in tutto il mondo, Italia inclusa, e in tutti i tipi di allevamento. Il video mostra tutti i passi di questo processo che porta a sterminare milioni di animali ogni anno solo in Italia: la "produzione" di pulcini negli incubatoi, l'allevamento di galline ovaiole in gabbia, quello all'aperto e a terra, il trasporto e la macellazione delle galline.
E' un estratto del film Dominion: sono state attentamente selezionate le parti più efficaci e toccanti, per realizzare questo breve video di 4 minuti. Diffondilo in tutti i modi! | |
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LETTERA APERTA AI VEGETARIANI
Da vegetariano a vegan: per gli animali
- Introduzione
- Da vegetariano a vegan: per gli animali
- Da vegetariano a vegan: per l'ambiente e la società
- Da vegetariano a vegan: per la salute
Lettera aperta ai vegetariani
di Marina Berati (marzo 2002)
Questa lettera è indirizzata a chi è vegetariano per motivi etici, ma non ancora vegano. Cosa voglio trasmettervi, in queste pagine? Voglio convincervi a diventare vegani, ve lo dico subito. Voglio spiegarvi perché lo sono diventata io, nella speranza che gli stessi meccanismi di pensiero e di empatia funzionino anche in voi. Forse pensate che sarebbe più utile convincere i carnivori a diventare vegetariani, piuttosto. Ovviamente va fatto anche questo, e le facciamo ogni giorno con tante iniziative, ma qui, in questa lettera, voglio comunicare con voi, voi vegetariani, che già sentite, come me, orrore e rabbia al solo pensiero che un animale possa essere ucciso, angoscia e furore per gli allevamenti, i pescherecci, i macelli. Così possiamo ragionare su basi comuni. E questo è un compito altrettanto importante, perché si tratta, anche in questo caso, di salvare delle vite.
Io sono stata vegetariana per nove anni. Non vi spiego i motivi, perché sono gli stessi vostri. Credevo che non sarei mai diventata vegana. Non è necessario, pensavo. Quello che voglio è non uccidere. E consumando latte e uova non si uccide nessuno. E' vero che c'è dello sfruttamento dietro gli allevamenti di galline ovaiole e mucche da latte. Ma il problema, allora, è cambiare i metodi di allevamento, di trattamento degli animali. Non è la produzione in sé di latte e uova, il problema. E' il metodo. Quindi, in linea di principio, mangiare questi alimenti non è sbagliato. Perché, comunque, non uccide. Devo dire che forse, anche fosse vero che il consumo di latte e uova non uccide gli animali, questo ragionamento non sarebbe stato molto valido, perché occorre comunque dissociarsi e non contribuire allo sfruttamento, quando esiste. Ma questo è quel che pensavo, e ne ero convinta. Forse anche molti di voi ne sono convinti, e, per essere più in linea coi propri principi, consumano solo uova di galline allevate a terra, o di piccole fattorie, e latte di allevamenti non intensivi.
Purtroppo, purtroppo per gli animali, intendo, questo non basta, perché c'è un problema in più: non è "solo" una questione di sfruttamento. Ma di uccisione. Perché anche il consumo di latte e uova implica, necessariamente, l'uccisione di animali. Non gli stessi individui che producono questi "alimenti" (o almeno, non subito), ma loro simili, i loro figli, che devono morire affinché questa produzione sia possibile. E' matematicamente, statisticamente, economicamente impossibile produrre latte e uova senza uccidere un altissimo numero di animali. Vi spiegherò ora perché. Per cui, alla fine, se avete scelto di essere vegetariani per non uccidere dovete, per lo stesso motivo, diventare vegani. Il motivo è identico, quindi è una decisione facile da prendere, perché ci siete già passati una volta. Siete già convinti della sua validità.
Mi concentro sul fatto dell'uccisione proprio per questo: si trattasse solo di sfruttamento, uno potrebbe sempre scegliere di usare prodotti di allevamenti non intensivi (il che significherebbe comunque, se si è coerenti, limitare molto il proprio consumo, renderlo minimale, perché gli allevamenti non intensivi non possono certo fornire prodotti a tutta la popolazione della Terra, nella quantità oggi considerata abituale). Ma si tratta invece di morte. E, come vegetariani per motivi etici, siete di sicuro già convinti che non sia lecito UCCIDERE gli animali. Perciò, punto su questo.
Perché produrre uova significa uccidere animali? Sentiamolo prima dalle parole di un allevatore di galline ovaiole. Vediamo qual è la realtà. I fatti, solo i fatti. E vediamo di tradurre questo esempio in una regola generale.
MUCCA PAZZA: SOS SMALTIMENTO IN DISCARICA PER PULCINI MORTI (ANSA) - ASTI, 3 FEB 2001 - Preoccupazione per lo smaltimento in discarica di quintali di pulcini morti, prima destinati alle industrie produttrici di farine animali, è espresso dagli allevatori dell'astigiano. L' SOS viene, in particolare, dall'azienda "Valversa" di Cocconato dove c'è il più grande impianto italiano di incubatrici per pulcini. "Ogni settimana - spiega Valerio Costa, uno dei fratelli titolari dell'azienda - dalle nostre incubatrici nascono 260.000 pulcini. Circa metà sono femmine e vivono per diventare galline ovaiole, l'altra metà maschi e vengono uccisi". Ogni settimana, dunque, tra pulcini morti e gusci d'uova, circa 300 quintali di scarti riempiono almeno 2 autocarri che, fino a quindici giorni fa, erano destinati alle fabbriche per le farine animali a un costo di 30 lire al chilogrammo. Adesso il sindaco di Cocconato, Carlo Scagno, dopo aver sentito tutte le autorità sanitarie regionali, ha emesso un'ordinanza che consente lo smaltimento nella discarica torinese di Basse di Stura per una spesa di circa 1.000 lire al chilo. "Non sappiamo - ha aggiunto il sindaco - fino a quando la discarica torinese potrà accogliere questi rifiuti speciali". D'altra parte "nell'azienda - afferma Costa - si lavora a pieno regime. Bloccare le incubatrici che ogni 21 giorni fanno nascere oltre un milione di pulcini e bloccare l'allevamento di oltre 50 mila galline che producono uova per le incubatrici, sarebbe un disastro". (ANSA).
Che cosa si ricava da questo, in sostanza? Che, mediamente, al fine di far nascere una gallina ovaiola, un pulcino maschio viene ucciso. Nella maggior parte dei casi viene ucciso subito, tritato, soffocato, gasato. Questo è il caso più "fortunato" per lui. In alcuni altri casi, vive qualche settimana per poi essere macellato come pollo. E questo vale ovviamente anche per le galline dei piccoli pollai a conduzione familiare o amatoriale. Anche per quelle galline che non finiranno mai macellate (come invece finiscono macellate quelle ovaiole degli allevamenti intensivi, in gabbia o a terra che siano, a fine carriera). Se in un pollaio ci sono anche solo cinque galline, da qualche parte saranno nate, no? Non ci sono di certo anche cinque galli, lo dice pure il proverbio... Al più, un gallo. E gli altri quattro, che statisticamente devono essere nati per poter aver le cinque galline femmine? Uccisi. Da qualunque posto venissero le galline. Questa è solo logica, e statistica.
Veniamo al latte. Perché la sua produzione comporta l'uccisione di animali (a parte le mucche da latte stesse, a fine carriera)?
Un esempio, dal mondo reale della produzione della mozzarella di bufala, una testimonianza di prima mano (apparsa in una mailing list a diffusione pubblica):
12 marzo 2002 - Il 12 di febbraio ultimo scorso, tornando a casa, ho intravisto una grande macchia scura sul bordo della strada. Avvicinandomi, ho visto che "la cosa"... era un bufalotto di alcuni giorni, ancora vivo. Devo dire che diverse volte negli anni mi è capitato di vedere carogne di bufalotti nei campi e lungo le strade, e ho sempre pensato che fossero morti di malattie perinatali. Ho segnalato il fatto all'autorità competente che è intervenuta per rimuovere la carcassa. Ma questa volta non si trattava di un cadavere, era un animale vivo. Un bufalotto maschio, senza marca nell'orecchio, senza padrone. L'ho caricato in macchina e l'ho portato a casa. Ho chiamato subito il Servizio Veterinario il cui responsabile ha detto che posso tenerlo per farlo crescere, perché probabilmente è stato abbandonato essendo un maschio. Allora i maschi vengono abbandonati? Si, mi è stato risposto, è l'abitudine in zona. Per legalizzarlo sono andata ai Carabinieri per fare la denuncia di "ritrovo". Anche il Comandante "sapeva": i maschi si uccidono, si lasciano lungo le strade, è "normale", non servono, non danno latte. Si parlava di soffocarli buttando la paglia in gola... Con il Servizio Veterinario abbiamo fatto i calcoli: circa 15.000 bufalotti maschi all'anno "non nascono" ufficialmente. Ma devono essere nati, perché la natura procura l'equilibrio: nascono tanti maschi come femmine. E se sono iscritti 40.000 bufali femmina devono essere minimo 15.000 i maschi che "spariscono". Ho sentito di altri "metodi" di uccisione: la maggior parte degli allevatori semplicemente lascia morire di fame i neonati, cioè li allontanano dalla mamma subito dopo il parto e non danno più attenzione. Muoiono! Basta! Ci sono quelli che li sotterrano vivi e ci sono quelli che li buttano nella fossa del letame. Qualche allevatore locale cresce i bufali maschi per la carne. Una percentuale molto bassa. Per il resto, per continuare a produrre mozzarella di bufala si dovrebbe organizzare una raccolta dei piccoli appena nati per portarli ai macelli.
Al di là dell'esempio specifico, per far produrre latte alla mucca occorre farle partorire un vitellino. Uno ogni anno, o ogni due, in ogni caso, se il vitellino è maschio non potrà vivere come "mucca da latte", perciò vivrà qualche mese e poi verrà macellato. I bufaletti fanno la stessa fine dei pulcini, ammazzati, o lasciati morire, appena nati. I vitellini invece vengono abitualmente mangiati, perciò vivono qualche mese per mettere su carne.
In conclusione, non è pensabile che possano essere mantenuti "a sbafo" animali improduttivi (i maschi). Anche nei piccoli allevamenti. Significherebbe raddoppiare i costi. E se mai gli allevatori e i consumatori diventassero così (e comunque ADESSO non lo sono e quindi ADESSO latte e uova implicano morte) tanto sensibili al benessere degli animali da consentire agli animali maschi di vivere... credete davvero che non sarebbe più probabile che si arrivasse invece a una semplice rinuncia a quella piccolissima quantità di prodotti animali che allevamenti di questo genere consentirebbero di ottenere?
Mi sembra così dimostrata, in termini logici, e in termini empatici (con i due esempi sopra riportati, che non possono non far inorridire un vegetariano), la necessità di diventare vegani. Il perché queste ragioni non siano immediatamente visibili non lo so, io stessa ci ho messo nove anni a rendermene conto. E ora sono vegana da cinque anni. Una volta scoperti i motivi, quale può essere la remora a diventare vegani? Solo qualche problema pratico in più. Maggiore difficoltà nel mangiare fuori casa. Minore scelta di cibi, e quindi qualche dubbio sul "ma cosa posso mangiare???" Perplessità sull'aspetto salutistico no, perché è noto che latte e uova di certo non fanno bene, anzi. Piuttosto, il non voler rinunciare alla mozzarella così buona o all'omelette alle verdure. Però... ci siamo già passati una volta, nella transizione da carnivori a vegetariani. E ce l'abbiamo fatta. Possiamo farcela anche questa volta. Dopotutto, questi sono gli stessi motivi che adducono i carnivori nel non voler diventare vegetariani. E noi, da vegetariani, non li accettiamo, vero?
Attenzione: è vero che facciamo già molto come vegetariani, e non possiamo essere perfetti, che non ridurremo mai a zero il nostro impatto negativo sul mondo e sugli animali, però... queste non possono essere delle ragioni per non fare il più possibile il prima possibile. Una volta che ci rendiamo conto del perché sia giusto e necessario.
Datevi tempo. Ma iniziate a pensarci. Grazie.
VOLANTINAGGIO IN BUCHETTA E/O PICCOLE AFFISSIONI IN LUOGHI CONSENTITI (e senza imbrattare!)
Coordinamento LAM Lega Anti Macellazioni
29 GEN 2020 —
In media ogni 100 volantini distribuiti (- nelle cassette postali con nomi e non in quelle vuote! Oppure volantini appesi in luoghi consentiti e con scotch che non lascia residui - ), circa 8 persone diventano vegetariane o vegane.
Il ché significa che ogni 1.000 volantini, sono 80 le persone che diventano vegetariane o vegane. Salvando così circa 80.000 animali !
E' l'attivismo più potente che si può mettere in atto. Mi raccomando allora. Vi occorre solo una stampante e un paio di forbici. Altro che Art-Attack !!! <3
Questo ad es. è un ottimo volantino 'risparmia-carta' perché cerca di dire il più possibile e inoltre per ogni foglio A4 si ricavano 4 volantini:
https://drive.google.com/file/d/0B-_YJtl9VGw4UUZUdk80R3lKcWc/view?usp=sharing
Per gli adesivi consiglierei, per esperienza personale (quelli finora fatti fare per conto del Coordinamento LAM vengono notati di meno), questo link: (Adesivo azzurro: GLI ANIMALI VANNO RISPETTATI, NON MANGIATI!) https://www.agireoraedizioni.org/adesivi-animalisti-vegan/adesivo-pulcino-pollo/
Simona – Coordinamento LAM www.coordinamento-movimentolam.blogspot.com
https://drive.google.com/file/d/0B-_YJtl9VGw4UUZUdk80R3lKcWc/view?usp=sharing
Per gli adesivi consiglierei, per esperienza personale (quelli finora fatti fare per conto del Coordinamento LAM vengono notati di meno), questo link: (Adesivo azzurro: GLI ANIMALI VANNO RISPETTATI, NON MANGIATI!) https://www.agireoraedizioni.org/adesivi-animalisti-vegan/adesivo-pulcino-pollo/
Simona – Coordinamento LAM www.coordinamento-movimentolam.blogspot.com
martedì 28 gennaio 2020
Gita al macello - Una parabola per i non vegetariani. Di Giuseppe Pappalardo.
Una parabola per i non vegetariani
Un giorno un professore di scuola media, vegetariano convinto, pensò di fare ai suoi allievi, ai loro genitori ed al preside la seguente provocazione. Contattò un suo amico veterinario che lavorava nei macelli e gli propose di farne visitare uno durante la fase di "produzione" agli alunni della sua scuola. Il suo amico rimase sconvolto per l'insolita richiesta. "Ma sei impazzito? Non sono spettacoli per ragazzi questi!" disse con grande stupore. Ma il professore ribatté: "Cosa c'è di male se, come tutti dite, uccidere gli animali è una necessità e poi, tu che sei cattolico praticante, non mi hai sempre detto che gli animali sono stati dati all'uomo perchè li sottoponesse e quindi anche li mangiasse? Non è forse vero che i bambini vengono educati a ringraziare Dio del cibo che Egli manda loro? E allora? Uccidere gli animali per mangiarli è quindi la volontà di Dio; e perchè mai l'esecuzione della volontà di Dio dovrebbe essere uno spettacolo inadatto ai ragazzi?" (*)
Il veterinario rimase interdetto e, imbarazzatissimo, pensò di risolvere l'impasse dichiarando che effettivamente non c'era alcun motivo per opporsi ad una tale iniziativa, confidando in cuor suo che in ogni caso ad impedire il misfatto ci avrebbero pensato il preside e i genitori degli alunni.
Al consiglio di classe il professore presentò quindi candidamente la proposta ai suoi colleghi, al preside ed ai due rappresentanti dei genitori. "Ma cosa dice - interloquì uno dei due rappresentanti dei genitori - lei ha indubbiamente un gusto sadico! Come può pensare di educare così i ragazzi?". Al ché, per farla breve, il professore rispose candidamente con gli stessi argomenti che aveva usato col suo amico veterinario. L'insegnante di religione anch'essa molto innervosita disse: "Lo avevo sempre pensato che lei era un fanatico! Come può concepire una cosa simile? Lei oggi doveva starsene a casa invece di venire qui a provocarci!"
"Ma lei forse non insegna ai suoi alunni che il Vangelo è una grande provocazione? - ribatté tranquillo il professore - Io ascolto sempre la voce della mia Coscienza. La Coscienza l'abbiamo tutti e, come lei mi insegna, in essa c'è la voce di Dio. Se lei senza pregiudizi ascolta la voce della sua Coscienza, ciò corrisponde ad ascoltare la voce di Dio". "Questo è un argomento da protestanti! - disse inviperita la prof - Noi cattolici abbiamo la Santa Romana Chiesa che ci guida, in quanto ispirata dallo Spirito Santo".
"La stessa santa romana chiesa che spense sul rogo senza pietà tante vite umane!", replicò il professore.
La discussione si riscaldava sempre più, quando, ad un certo punto, l'altra rappresentante dei genitori che fino ad allora aveva taciuto chiese la parola: "Il professore ci sta solo chiedendo un atto di coerenza: è giusto o non è giusto uccidere gli animali per nutrirci dei loro cadaveri? Se è una cosa giusta perchè non fare assistere i nostri figli? Perchè non ci scandalizziamo se viene proposta una gita scolastica per assistere ad una vendemmia? Perchè non troveremmo niente da ridire se si mostrasse ai ragazzi un documentario sull'agricoltura dalla semina fino al raccolto?"
Il preside alla fine decise che la gita di istruzione non si sarebbe fatta, per la contrarietà della maggioranza del consiglio di classe. Ma la cosa non finì lì. La mamma che si era pronunziata a favore della coerenza rimase colpita dagli argomenti del professore e nel giro di alcuni mesi decise di diventare vegetariana. I suoi figli e suo marito seguirono presto il suo esempio. L'esempio è infatti il miglior testimone della propria Coscienza.
Giuseppe Pappalardo
(*) Ovviamente sappiamo bene che la volontà primaria di Dio, espressa chiaramente in genesi 1,29, vedeva l'alimentazione priva di carne; ma è un luogo comune ai tempi nostri sentire frasi quali "ce li ha dati Dio per mangiarli" oppure "sono stati creati apposta"; quindi è in quel senso che riportiamo questa frase e cioè nel fatto che la gente ritiene che l'animale sia stato creato da Dio quale pasto per l'uomo.
PER L'ARTICOLO ORIGINALE: qui
Firma la petizione STOP PULCINI NEL TRITACARNE: qui
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Firma la petizione STOP PULCINI NEL TRITACARNE: qui
Gli stermini che non fanno notizia
3 FEB 2020 —
Nel video i lavoratori dell'azienda spalano migliaia e migliaia di pulcini appena nati e già condannati a morte (https://www.youtube.com/watch?v=o0M6Dh2Bq-c&feature=emb_title). Si stima che circa 9 milioni di pulcini siano stati eliminati, gettati sui cassoni dei camion, pestati dagli addetti ai lavori o semplicemente morti soffocati; tutto ciò avveniva a fine novembre di quest'anno. Ma attenzione! La medesima sorte tocca ogni giorno ai pulcini "figli" dell' industria del pollo e delle uova, in ogni parte del mondo e nella totale indifferenza dei consumatori, Italia compresa. Piccole vite nate di sesso maschile, non in grado di produrre uova, né della razza destinata a "produrre" carne, che dopo le operazioni di sessaggio, vengono sterminati per soffocamento, gassati o triturati vivi. Per saperne di più, vedi anche:
Per ulteriori video:
(Quanto costa un pulcino o un pollo? Nulla. E Tu uccidi per nulla o per 1 euro?)
FIRMA LA PETIZIONE: STOP PULCINI NEL TRITACARNE QUI
venerdì 24 gennaio 2020
La strategia del broccolo: perché l’economia dovrà dar retta ai vegani
Il mercato cambierà inevitabilmente per fare fronte alla crisi climatica: la risposta è adeguarsi per tempo verso un’alimentazione sempre più vegetale.
Forse non è una sigla notissima ma la Principles for Responsible Investment (PRI) è una della principali organizzazioni mondiali che, sostenuta dalle Nazioni Unite, si occupa di analizzare e consigliare al meglio gli investitori sul piano globale tenendo conto delle implicazioni (inevitabili) dei fattori ambientali, sociali e di governance sul “dove mettere i soldi”, per capirci.
Che fare?
Sul loro sito uno dei punti principali sottoposti agli investitori per metterli in allerta, riguarda proprio la crisi climatica. “Le aziende non sono ancora adeguatamente preparate ad affrontare gli scenari che si presenteranno – sostiene PRI – dato che non si tratta più di capire se i Governi agiranno, ma quando”. Ecco quindi che all’interno dei report e delle analisi realizzate dall’organizzazione indipendente, salta fuori un punto decisamente interessante, sottolineato anche dai magazine Vegconomist e da Forbes:
Di cosa abbiamo bisogno esattamente? I primi punti sono il cambiamento delle nostre abitudini alimentari, l’economia dell’idrogeno, l’economia circolare nonché le misure, in ultima istanza apportate delle tecnologie che non sono ancora state provate e che dovranno essere sviluppate (carne in vitro, ndr)
Insomma il passaggio ad un nuovo tipo di alimentazione che si allontani da carne e derivati, si legge sempre nel report, “non sarà facile ma sarà inevitabile“.
L’economia, quindi, il primo attore che muove le istanze di carattere politico, sembra dovrà fare i conti non tanto con le scelte singole delle persone, che ancora, si legge, non muovono sufficienti masse di denaro, bensì con la necessità di diminuire le emissioni di CO2 attraverso una rivoluzione dei consumi a tavola.
L’economia, quindi, il primo attore che muove le istanze di carattere politico, sembra dovrà fare i conti non tanto con le scelte singole delle persone, che ancora, si legge, non muovono sufficienti masse di denaro, bensì con la necessità di diminuire le emissioni di CO2 attraverso una rivoluzione dei consumi a tavola.
“La riduzione dei consumi dei prodotti animali, in particolar modo di quelli derivati dai ruminanti, potrà sostanzialmente ridurre le emissioni pro capite associate al sistema alimentare globale, nonché la competizione per l’accaparramento delle terre” – Sagarika Chatterjee, direttrice del settore “Cambiamento climatico” al PRI
Scelte personali e spinte economiche
Quando leggiamo che le scelte alimentari sono “personali”, ci troviamo davanti, arrivati a questo stadio della crisi climatica, ad una affermazione falsa. Le implicazioni dei consumi a tavola sono evidenti e non è più possibile pensare che la nostre azioni non abbiano un ruolo. Detto questo, è chiaro che il ruolo decisivo, secondo l’analisi di PRI, sarà quello degli investitori e, di conseguenza, delle aziende che dovranno compiere passi decisi verso l’alimentazione a base vegetale e verso scelte a sempre minor impatto ambientale, spinte anche dalle azioni dei Governi che, teoricamente, dovranno promuoverle. Si potrebbe trattare, in ogni caso, di un doppio circolo virtuoso: da una parte la domanda da parte dei consumatori, muovendo i consumi verso il vegetale, dall’altra le aziende che, sostenute, dovranno investire in nuovi scenari e promuovere queste scelte.
PER L'ARTICOLO ORIGINALE: qui
https://www.change.org/p/stop-pulcini-nel-tritacarne-fermiamo-il-tritacarne-con-una-firma
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STOP PULCINI NEL TRITACARNE DA VIVI: firma la petizione,
Un trend in crescita
Firma petizione STOP PULCINI NEL TRITACARNE
Circa nove miliardi di pulcini l'anno vengono tritati vivi dalle fabbriche di uova in quanto 'inutili' (non potranno mai produrre nemmeno un uovo in quanto maschi e non sono della stessa razza dei polli 'da carne').
Firma petizione STOP PULCINI NEL TRITACARNE
24 GEN 2020 —
Circa nove miliardi di pulcini l'anno vengono tritati vivi dalle fabbriche di uova in quanto 'inutili' (non potranno mai produrre nemmeno un uovo in quanto maschi e non sono della stessa razza dei polli 'da carne').
Fermare questo massacro oggi si può. America e Germania hanno già studiato metodi alternativi alla triturazione dei pulcini considerati 'inutili' dalle industrie (come ad esempio riconoscere il sesso del pulcino prima che questo nasca!).
STOP PULCINI NEL TRITACARNE. Diciamo NO al tritacarne con una firma!
Grazie di cuore a tutti per l'aiuto offerto ai pulcini.
Per firmare on line: https://www.change.org/p/stop-pulcini-nel-tritacarne-fermiamo-il-tritacarne-con-una-firma
STOP PULCINI NEL TRITACARNE. Diciamo NO al tritacarne con una firma!
Grazie di cuore a tutti per l'aiuto offerto ai pulcini.
Per firmare on line: https://www.change.org/p/stop-pulcini-nel-tritacarne-fermiamo-il-tritacarne-con-una-firma
Per l'articolo originale: QUI
STOP PULCINI NEL TRITACARNE. Firma la petizione!
24 GEN 2020 —
Una carrellata di video riguardanti la situazione dei pulcini maschi che nascono nelle fabbriche di uova:
giovedì 23 gennaio 2020
Hamilton vegano, le ragioni di una scelta:«Per gli animali e per stare meglio. Chi non lo è ci perde
23 GEN 2020 —
Il sei volte campione del mondo di Formula 1 spiega le ragioni della sua scelta fatta tre anni fa: «L’impatto dell’alimentazione sul mio corpo mi dà un vantaggio gratuito che ho intenzione di sfruttare». E così ha pure aperto un ristorante.
VAI ALL'ARTICOLO ORIGINALE su www.corriere.it: qui
ARTICOLO RIPORTATO ANCHE SOTTO ALLA PETIZIONE STOP PULCINI NEL TRITACARNE: qui
mercoledì 22 gennaio 2020
Subway, cosa c'è sotto? La protesta continua
Supporto al 100% Animal Equality e la coalizione Open Wing Alliance, e continuerò a fare parte di questa campagna fino a quando Subway non avrà aderito all'European Chicken Commitment. http://bit.ly/subway_leprotestecontinuano_youtube #cosanascondesubway
martedì 21 gennaio 2020
Azione per gli animali: Contrasto agli allevamenti e alla macellazione degli Animali
AVETE POSTO NEL FINESTRINO DEI SEDILI DIETRO della Vs. auto?
ALLORA ATTACCATECI QUESTO!!!
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