Se le pareti dei macelli fossero di vetro, tutti sarebbero vegetariani...

giovedì 16 gennaio 2020

I polli trattati così urlano, si scuotono con violente reazioni fisiche, le loro grida e lo sbattere delle ali sono così forti e frenetici.....






















Un investigatore sotto copertura ha ricordato i suoi primi 30 minuti alla catena di montaggio di un macello di polli.

«La velocità è l’obiettivo dominante di tutta la catena di montaggio del macello: la giornata di lavoro finisce quando si raggiunge una certa quota di animali macellati e per questo gli operatori afferrano i polli il più rapidamente possibile, bruscamente, disinteressandosi al fatto che siano animali vivi. I polli vengono presi dalle zampe, ma anche da un’ala o dal collo. Spesso gli operatori infilano così bruscamente le zampe dei polli nelle catene che mi chiedo come sia possibile che non vengano strappate via».
«I polli trattati così urlano, si scuotono con violente reazioni fisiche, le loro grida e lo sbattere delle ali sono così forti e frenetici da riempire la sala tanto che per parlare con un operatore al tuo fianco devi gridare».


Una volta appesi alle catene, i polli vengono trascinati attraverso una cisterna di acqua elettrificata che ha l’obiettivo di stordirli, ma per via della fretta, dell’incuria e dell’approsimatezza non tutti i polli immergono la testa nell’acqua e lo stordimento non sempre avviene correttamente e in modo efficace. Questo significa che i polli possono essere ancora completamente o parzialmente coscienti quando viene loro tagliata la gola.


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